Gli Errori da Evitare Quando si Assume una Colf

Assumere una colf è un’esigenza molto diffusa al giorno d’oggi nelle famiglie. Soprattutto se ci sono figli, è impensabile che lavori uno solo dei genitori e, per questo, è necessario che ci sia un aiuto in casa.

 

Molto spesso, per disinformazione o per ragioni legate alla mancanza di tempo, si tende a commettere degli errori che possono compromettere il rapporto umano e mettere a rischio anche la posizione legale del datore di lavoro.

 

Vediamo quali sono i principali e, soprattutto, cosa bisogna fare per evitarli.

 

Non fare attenzione a cosa comprende il netto in busta paga

Uno degli errori commessi più spesso dalle famiglie che assumono una colf è non specificare cosa è compreso nel netto della busta paga. Spesso, i datori di lavoro agiscono pensando che sotto a questo cappello siano incluse, oltre all’esercizio dell’attività lavorativa, anche voci di spesa come il TFR, le ferie, la liquidazione.

 

Se si ha questa intenzione, è bene mettere le cose in chiaro da subito, onde evitare spiacevoli sorprese in futuro e di mettere in difficoltà la propria collaboratrice.

 

Non fornire la strumentazione giusta per lo svolgimento dell’attività lavorativa

Una colf che inizia a lavorare presso una nuova famiglia deve partire avendo a disposizione tutto quello che le serve per svolgere al meglio la sua attività lavorativa.

 

Ciò vuol dire concentrarsi sull’acquisto di prodotti che, come i guanti per lavare i piatti, nella gestione domestica non vengono sempre degnati dell’importanza che meritano e che è invece massima. Il loro utilizzo permette infatti a tantissime persone di prevenire potenziali reazioni allergiche causate dal contatto con gli attivi dei detersivi.

 

Un consiglio tanto semplice quanto utile prevede il fatto di sentirsi prima per accordarsi sugli strumenti che preferisce utilizzare per occuparsi, per esempio, della pulizia dei pavimenti.

 

Non rispettare la sua privacy

Ricorda che siete in due a intraprendere un percorso di conoscenza e di costruzione della fiducia. Non puoi pretendere che, dal momento che una persona lavora in casa tua, tu debba sapere tutto sulla sua vita.

 

Raccogli solo le informazioni essenziali per il contratto e, nel momento in cui dovessi vedere qualcosa che ti desta curiosità, non “partire in quarta” con domande che potrebbero rivelarsi motivo di sofferenza.

 

Tra gli argomenti da evitare? Temi come i figli non arrivati e gli ex partner.

 

Non chiarire subito la questione delle ferie

Mettere in secondo piano la chiarezza quando si parla di ferie della colf appena entrata in famiglia è un grave errore. Premettendo il fatto che esistono linee guida specifiche messe in primo piano dal CCNL del lavoro domestico, è bene mettersi a un tavolo fin da subito in modo da chiarire ogni dettaglio.

 

Tutto ciò è cruciale soprattutto se si ha a che fare con una persona straniera con la famiglia nel Paese di origine e il comprensibile desiderio, periodicamente, di recarai a trovare i propri cari.

 

In questi frangenti, non bisogna lasciarsi sorprendere dagli ostacoli burocratici ma anticiparli, partendo con il massimo della chiarezza sul numero di giorni pagati ai quali la lavoratrice ha diritto.

 

Mancanza di regolamento relativo alla gestione dell’alloggio

Se la colf è convivente, è necessario mettere le cose ben in chiaro fin da subito per quanto riguarda la gestione dell’alloggio. Se, per esempio, non si ha intenzione di consentire che ospiti altre persone, è bene redigere una scrittura privata in cui si mette nero su bianco questo punto e tutte le altre regole.

 

Mancanza di feedback

La mancanza di feedback è un altro errore grave nel rapporto con una colf. Cerca, in special modo all’inizio, di adottare la tecnica “a panino”. Cosa implica? Il fatto di iniziare sottolineando un aspetto positivo del suo lavoro, di continuare specificando cosa dovrebbe correggere e di concludere sottolineando quello che potrebbe fare, con gli strumenti che ha, per raggiungere l’obiettivo.