Le rivoluzioni, in genere, ci mettono secoli per scoppiare. Prima di arrivare alla rivoluzione scientifica di Galileo Galilei si dovette aspettare per 1600 anni, un altro secolo e mezzo abbondante fu l’attesa per la Rivoluzione Francese, un altro secolo per arrivare alla Seconda Rivoluzione Industriale.
Certi cambiamenti hanno bisogno di tempo, di pazienza, di errori e di cadute, di risalite e di ripartenze. Ecco, dimenticate tutto questo se dovete parlare di gaming. Qui infatti le rivoluzioni avvengono nel giro di qualche anno. E alcune sono in corso proprio adesso.
Da Pac Man a The Last of Us
Ve lo ricordate “Pong”? Il gioco a schermo singolo di fine anni 70, con una grafica che definire semplice sarebbe poco? Oppure “Pac Man”, il simbolo degli anni 80, che offriva un gioco essenziale, limitato forse, ma allo stesso tempo coinvolgente? Ecco i videogiochi, neanche mezzo secolo fa, erano questo. E sembravano venire dal futuro.
Poi sono arrivate le prime console, come il Nintendo Entertainment System, e poi la PlayStation e con loro i giochi sono diventati più complessi e narrativi, più immersivi. Negli anni 2000, ad esempio, i videogame hanno iniziato a sfruttare la grafica 3D, offrendo mondi virtuali sempre più realistici, come “The Age of Empire” o “Grand Theft Auto III”. Oggi, invece? La profondità narrativa, le meccaniche di livello, la resa grafica di titoli come The Last of Us o Red Dead Redemption sono senza paragoni. Tanto che in molti si interrogano se il gaming non sia una forma di arte.
La parabola dei crash games
Altra evoluzione interessante è quella dei crash games che, come illustra uno speciale monografico pubblicato da SlotMania, negli ultimi anni hanno guadagnato grande popolarità nei casinò online, rappresentando il 7% del mercato delle slot. Si tratta di giochi con una grafica semplice ma coinvolgente, che richiedono ai giocatori di scommettere su un moltiplicatore crescente che può crollare in qualsiasi momento. Gli utenti devono decidere in maniera rapida quando incassare le vincite, creando un’esperienza di gioco veloce e strategica. Il primo crash games lanciato fu nel 2017, da Eric Springer, e si chiamava Moneypot. L’ultimo è Aviator di Spribe, che ha ricevuto il premio “Best Crash Games” agli EGR Awards. In mezzo troviamo titoli come JetX di SmartSoft Gaming, lanciato nel 2018, e Big Bass Crash di Pragmatic Play, introdotto nel 2023. giochi che continuano a evolversi, con grafiche migliori e nuove funzionalità, mantenendo alta la fidelizzazione dei giocatori e facendo breccia nelle passioni degli utenti,
I nonni di Fortnite
E i giochi online invece? I primi furono quelli degli anni ’90, che altro non erano se non esperienze testuali o grafiche molto semplici, come “MUD” e “Habitat”. Con l’arrivo delle connessioni internet più veloci, i giochi online hanno iniziato a diventare più interattivi e complessi: “World of Warcraft” nel 2004 ad esempio ha rivoluzionato il genere dei MMORPG, mentre negli ultimi anni il predominio è soprattutto di “Fortnite”. Che lancia già la sfida futura: il Metaverso e la Realtà Virtuale sono pronti per entrare nel gaming.