Il tema della sicurezza sul lavoro in Italia è un tema attuale, pieno di criticità e di troppe vittime. Non ci sono solo gli incidenti, ma anche i decessi, che lasciano un sapore ancora più amaro in bocca perchè prevenibili. Com’è possibile che andare al lavoro sia un rischio?
Sono soprattutto luoghi come i cantieri di costruzioni e le fabbriche a porre problematiche che in pochi stanno affrontando. Nonostante la conversazione sia ampia, è innegabile che la tecnologia abbia fatto passi da gigante anche per assicurare un ambiente di lavoro sicuro. Però, spesso, questi strumenti e queste innovazioni non vengono mai implementate.
Nel 2023, sono stati registrati quasi tre decessi al giorno sul posto di lavoro per un totale di 1.041 denunce di incidenti mortali. Sono aumentati quelli avvenuti in occasione di lavoro, saliti da 790 a 799 casi e l’unica industria che ha registrato un calo nel numero dei decessi è quella dei servizi. Invece, sono aumentati i numeri nel settore dell’agricoltura e il numero di casi nel Meridione e nelle isole.
I dati recenti dell’Inail riguardo al 2022 rivelano che sono stati denunciati oltre 700mila infortuni sul lavoro, un aumento del 24,6% rispetto all’anno precedente. Sono aumentati anche gli infortuni riconosciuti sul lavoro, con un aumento di oltre il 18%. Insomma, l’emergenza è innegabile.
Per questo, gli esperti di tecnologia e le startup (italiane e non solo) stanno sviluppando strumenti che rendono il lavoro sicuro. Un esempio di questi è il sensore lidar, acronimo di Light Detection and Ranging. Questo sensore emette onde luminose che pulsano e rimbalzano sugli oggetti circostanti per creare una mappa 3D dettagliata ed in tempo reale. Questi sensori hanno applicazioni diverse per industrie diverse ma possono essere usati come strumenti per la sicurezza sul posto di lavoro perchè permettono di monitorare le aree pericolose, situazioni con veicoli in movimento e di traffico.
Proprio come i cantieri che, almeno in Italia, non sono ancora digitali. Infatti, l’idea del cantiere digitale è un concetto innovativo, che prevede l’uso di tecnologie come i sensori, i droni, i robot e la realtà aumentata. I sensori smart assistono nel monitoraggio delle condizioni di lavoro (anche climatiche) e nel rilevamento di emergenze in tempo reale. Invece, i droni possono aree difficilmente accessibili o pericolose al posto degli operai. Poi c’è la realtà aumentata, utile come strumento educativo e per fornire informazioni e dati in tempo reale a chi lavora sul campo.
Insomma, la sicurezza sul lavoro non è più solo scarpe anti-infortunistiche e caschi. Interessanti sono anche gli sviluppi della robotica per la collaborazione tra lavoratori e gli esoscheletri per ridurre l’impatto del sollevamento di carichi. Oppure i robot che possono accedere a zone difficili senza rischiare la sicurezza degli operai come il
robot umanoide ergoCub, creato per supportare i dipendenti, riducendo i rischi di infortuni.
Però, le imprese possono essere resistenti al cambiamento o agli investimenti nella tecnologia, soprattutto in Italia. Per questo ci sono aziende di consulenza come l’italiana LAS – Automation & Safety Solutions che assiste le imprese nel loro percorso verso la sicurezza sul posto di lavoro.
“La nostra è un’attività a forte impronta etica che ha lo scopo di espandere la cultura della sicurezza sul lavoro a livello industriale,” ha detto Lorenzo Massimino, amministratore delegato di LAS.
Tra le tante innovazioni proposte dalla società di consulenza ci sono le elettroserrature per il controllo degli accessi in azienda, il pulsante antipanico di sicurezza, i sensori Rfid e quelli per il controllo velocità sensorless. Particolarmente importante è il sistema dI interblocchi a chiavi codificate, un dispositivo per accessi in sicurezza a macchine ed impianti pericolosi.